Radici senza sepoltura - le parole della notte

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Radici senza sepoltura

Poesie
 


Era Inverno, e di notte
impietosa la tempesta
decise di strapparmi dalla terra
fredda di neve, dura di gramigna:
era ora ch’io partissi ruzzolando
per un viaggio senza invito.
Smussai cadendo zigomi e spuntoni,
cozzando pietre di me assai più dure,
franate vite prima, e imprigionate
da artigli maestosi dell’ulivo
che l’uomo, seppi poi, chiama radici.
A lungo rotolai per il dirupo;
provai dolore e più ne causai
e mai avrei pensato
di ritrovarmi sasso in mezzo ai sassi.
E l’onda che mi bagna e mi solleva
al suo levare lascia intatto il peso.
Fossile di me stesso, baratto
contro vento le emozioni.
E l’onda che mi bagna e mi sprofonda
al suo levare lascia addosso il sale.
©

Filippo Bozzali - www.coltempo.com

 
 
 
 
 
 
 
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